L'amianto è una sostanza altamente cancerogena che è stata ampiamente utilizzata in passato nella costruzione di edifici e infrastrutture.
L'uso, la produzione e la vendita di questo materiale nel nostro Paese sono stati vietati nel 1992, ma nonostante l'approvazione della Legge n° 257/1992, la rimozione e lo smaltimento di questo materiale sono rimasti una questione cruciale per garantire la sicurezza pubblica e la protezione ambientale.
Lo smaltimento dell'amianto rappresenta infatti un processo complesso che richiede una preparazione adeguata nonchè una certificazione specifica per garantire che la sostanza venga rimossa totalmente in maniera sicura e non costituisca una minaccia per la salute e l'incolumità degli operatori coinvolti e per l'ambiente circostante alla zona contaminata.
Ci sono quindi normative specifiche che regolano la gestione dell'amianto e le procedure di smaltimento in modo da minimizzare il rischio di esposizione e prevenire la contaminazione dell'ambiente.
Nonostante gli sforzi fatti per smaltire l'amianto in modo sicuro, però, il problema dell'amianto è ancora presente in molte parti del mondo, tra cui l'Italia; per questa ragione è importante continuare a sensibilizzare sui pericoli e sui rischi di questo materiale e promuovere pratiche di smaltimento sicure, oltre che, ovviamente legali.
Storia dell'amianto
L'amianto, anche noto come asbesto, è un minerale fibroso appartenente alla famiglia dei silicati.
Presenta una struttura microcristallina, e grazie alle sue numerose peculiarità è stato utilizzato per decenni in numerosi settori industriali, soprattutto in edilizia.
Oltre ad essere un materiale isolante, resistente, ignifugo e facilmente lavorabile infatti, l'amianto era anche straordinariamente economico.
Negli anni '60, tuttavia, la sua tossicità per la salute umana venne dimostrata, ma nonostante le prove scientifiche della sua pericolosità, molte aziende hanno continuato ad utilizzarlo fino alla fine degli anni '80.
Alcuni paesi in cui l'amianto era una fonte importante di reddito, come la Russia e il Brasile, hanno continuato a produrlo e utilizzarlo anche dopo il divieto nei paesi occidentali.
Negli anni '90 infine i governi di molti paesi hanno iniziato a vietare l'uso dell'amianto e a istituire programmi per la rimozione sicura dalle strutture esistenti, e tra questi figurò anche l'italia.
Molte di queste operazioni di rimozione però sono state eseguite in modo improprio, causando un numero ancora più ingente di danni.
Oggi l'amianto è vietato in molti paesi, ma ci sono ancora molte strutture in tutto il mondo che contengono questo materiale pericoloso, perciò la lotta contro l'asbesto non si può dichiarare finita.
Rischi dell'esposizione all'amianto
Come abbiamo anticipato, l'esposizione all'amianto è molto pericolosa per la salute umana, e la sintomatologia può arrivare a manifestarsi anche decenni e decenni dopo la prima esposizione.
Tra le malattie che possono essere provocate dall'esposizione non protetta all'amianto rientrano:
- Malattie polmonari: l'amianto può causare proprio la cosiddetta asbestosi, una malattia polmonare cronica che si verifica quando le fibre di amianto vengono inalate e si depositano nei polmoni, causando infiammazione e cicatrici. L'amianto può anche causare il cancro ai polmoni, che è una delle forme di cancro più mortali.
- Malttie pleuriche: l'amianto può causare la formazione di placche pleuriche, che sono in parole povere cicatrici sul rivestimento del polmone. Le placche pleuriche non sono necessariamente pericolose, ma possono causare problemi respiratori e dolore al petto.
- Mesotelioma: il mesotelioma è un tipo di cancro raro che si sviluppa nelle cellule che rivestono gli organi interni, come i polmoni o il cuore. L'esposizione all'amianto è la causa principale del mesotelioma.
- Cancro: l'amianto può causare numerosi tipi di cancro, non solo ai polmoni ma anche alla laringe, alla faringe, all'esofago, allo stomaco e ai reni.
- Problemi gastrointestinali: l'amianto può causare problemi gastrointestinali come diarrea, dolore addominale e perdita di peso.
- Malattie cardiovascolari: L'esposizione all'amianto può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari come l'ipertensione e l'aterosclerosi.
Per ridurre il rischio di esposizione all'amianto, è importante seguire le norme di sicurezza sul posto di lavoro ed affidarsi a ditte specializzate per la rimozione dell'amianto dalle vecchie costruzioni o altri prodotti.
Se si sospetta di essere stati esposti all'amianto, è importante rivolgersi immediatamente a un medico per valutare la situazione.
Che cos'è la mappatura dell'amianto
La mappatura dell'amianto è un processo di rilevamento e, appunto, mappatura di tutti i materiali contenenti amianto presenti in edifici, infrastrutture e terreni in Italia così da avere una panoramica quanto più possibile accurata di tutti i siti contaminati.
Nonostante il divieto di utilizzo dell'amianto introdotto nel 1992, infatti, molte strutture costruite prima di quella data possono ancora contenere materiali contenenti amianto e vanno perciò bonificate quanto prima.
La mappatura dell'amianto in Italia è stata infatti avviata come parte del Piano nazionale di bonifica dell'amianto, che ha l'obiettivo di individuare e rimuovere tutti i materiali contenenti asbesto per garantire la sicurezza dei cittadini. La mappatura avviene attraverso ispezioni visive e analisi di campioni prelevati dai materiali sospetti, che vengono analizzati in laboratorio per determinare l'effettiva presenza di questo materiale.
Una volta individuati i materiali contenenti amianto, viene sviluppato un piano di rimozione e smaltimento sicuro. La mappatura dell'amianto è un'attività complessa e costosa, ma è fondamentale per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini.
Come procedere alla rimozione dell'amianto
La rimozione dell'amianto in Italia è una questione molto delicata e complessa, perciò, proprio per questo motivo, il governo italiano ha stabilito delle regole molto precise per la rimozione dell'amianto.
Innanzitutto, la rimozione dell'amianto deve essere effettuata solo ed esclusivamente da ditte specializzate, autorizzate e certificate. Queste ditte devono avere un piano di lavoro dettagliato e preciso, che preveda tutte le fasi della rimozione, dallo smontaggio degli elementi contenenti amianto alla loro corretta eliminazione.
Durante la rimozione, i lavoratori devono indossare dispositivi di protezione individuale come tute integrali, maschere filtranti, guanti e occhiali di protezione. Inoltre, l'area in cui si sta lavorando deve essere isolata e sigillata, in modo da impedire la dispersione di fibre di amianto nell'aria.
Una volta rimossi gli elementi contenenti amianto, questi devono essere trasportati in un sito autorizzato per la loro eliminazione. In Italia esistono diversi siti autorizzati per lo smaltimento dell'amianto, che garantiscono una corretta gestione dei rifiuti pericolosi.
È importante sottolineare che la rimozione dell'amianto deve essere effettuata solo se strettamente necessario. In caso contrario, è preferibile adottare misure di contenimento dell'amianto, che prevedono la copertura degli elementi contenenti amianto con materiali idonei a impedirne la dispersione; ad ogni modo sarà sempre una ditta specializzata ed autorizzata a valutare l'intervento migliore da attuare nella specifica situazione.
Quanto costa procedere con lo smaltimento dell'amianto a Varese
La rimozione dell'amianto, come abbiamo anticipato, è un'operazione complessa e costosa che richiede l'intervento di personale specializzato e l'adozione di misure di sicurezza specifiche per prevenire la dispersione di fibre di amianto nell'ambiente e creare così ulteriori danni.
Il costo della rimozione dell'amianto varia in base a diversi fattori, tra cui:
- La quantità di materiale da rimuovere
- La sua localizzazione
- La alla difficoltà di accesso alla zona interessata
In Italia, i prezzi medi per la sola rimozione dell'amianto si aggirano intorno ai 10-20€ al m², ma possono variare notevolmente in base ai fattori sopracitati, a cui andranno poi aggiunti altri costi relativi ad esempio al trasporto e allo smaltimento dello stesso materiale. Di seguito sono riportati alcuni esempi concreti di prezzi al metro quadro per la rimozione, l'incapsulamento ed il confinamento dell'amianto in Italia:
TARIFFE MEDIE PER SERVIZIO |
Rimozione di coperture in eternit su una superficie di 100 mq: |
circa 1.300-2.500 € |
Incapsulamento di una superficie di 100 mq di amianto: |
circa 1.500-2.500 € |
Confinamento una superficie di amianto di 100 mq: |
circa 2.500-3.500 € |
È davvero importante sottolineare che questi prezzi sono indicativi e possono variare in base alle specifiche circostanze di ogni singolo caso. Inoltre, è necessario considerare anche i possibili costi aggiuntivi, come quelli previsti per il trasporto e lo smaltimento del materiale contenente amianto, che deve essere smaltito in modo sicuro e conforme alle normative vigenti.
Per tutti questi motivi è sempre consigliabile rivolgersi a professionisti qualificati e certificati per la rimozione dell'amianto, al fine di garantire la sicurezza delle persone e dell'ambiente.
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